Raduno Nazionale Confraternite 2007

XXVI° RADUNO NAZIONALE FICE 2007

       

 

Nel 2007, alla fine del mese di Settembre, abbiamo avuto l’onore, ma anche l’onere, di organizzare, d’intesa con le altre due confratenite del Monregalese allora attive (la Confraternita dei Cavalieri della Raschera e del Bruss di Frabosa Soprana e la Confrerie des Chevalier de Saint Antoine di Roccaforte Mondovì) il XXVI raduno nazionale delle confraternite aderenti alla F.I.C.E., la federazione italiana dei sodalizi enogastronomici.   Per due giorni e mezzo abbiamo avuti fino ad un massimo di centosessantadue presenze, per la maggior parte persone arrivate da lontano, cui far conoscere e cercar di far apprezzare la nostra terra e la gastronomia locale (o del territorio, come dicono i francesi). Oltre alle rappresentanze di 29 confraternite italiane, con addirittura un pulman della  Compagnia dei vignaioli e tavernieri della comunità di Torgiano sono intervenuti alla manifestazione anche un confratello della Utiel Requena di Valencia, il presidente europeo della CEUCO (la fedeazione europea), e diciassette francesi delle due confaternite nostre gemellate.

E’ stata un esperienza esaltante anche se faticosa, la cui predisposizione ha richiesto attenzione e fatica anche già solo nella scelta, tra i tanti degni di nota, di solo alcuni dei luoghi e dei piatti più rappresentativi. Memori del detto che “il troppo stroppia”, per non correre il rischio – proponendo troppo e non lasciando il tempo di “gustarlo”, di sminuire ed in definitiva di non permettere di apprezzare poi niente ai trafelati ospiti – abbiamo dovuto “accontentarci” di alcuni capisaldi sicuri e facilmente spalmabili in un tranquillo giro in bus.

 

 

Alle dolorose ma necessarie omissioni di allora stiamo ancora cercando di porre rimedio coi nostri capitoli annuali, itineranti – a differenza di quelli di molti altri sodalizi – per tutto il territorio del Monregalese alla scoperta di angoli (e gusti), se non proprio dimenticati, sicuramente almeno fuori delle rotte commerciali e turistiche di massa.

Siamo riusciti a far entrare nel tour proposto sia paesaggi di Langa (con soste significative alla mieloteca di Montezemolo ed ai Poderi Einaudi di Dogliani) che  di montagna ( visite alla casera d’alpeggio di Frabosa al castello reale di Valcasotto ed al vicino borgo dei formaggi), sacrificando un po’ la zona di pianura, per concludere poi la domenica mattina, utilizzando (con qualche inconveniente dovuto all’orario) la nuova funicolare disegnata da Giugiaro, con una seppur sommaria visita a Piazza, il rione medievale di Mondovì.

Ogni giorno, oltre ai corpi, abbiamo cercato di nutrire anche gli spiriti ed appagare i cultori dell’arte inserendo nel programma le visite agli affreschi della magnifica Chiesa di San Fiorenzo di Bastia,  al maestoso Santuario di Vicoforte (la cui denominazione corretta, fonte di perenni dispute tra monregalesi e vicesi, sarebbe Santuario della Madonna di Mondovì a Vico), alla Chiesa della Misericordia, al museo della stampa ed alla sala Ghisleri, sede della prestigiosa Achademia Montis Regalis, famosa a livello internazionale per i corsi di musica barocca.

 

Il tutto è stato condito da cinque pasti in cui non si sono mai ripetuti nè i vini nè le portate, che hanno offerto un “assaggio” vero e proprio delle varie zone visitate, con un’unica eccezione per il vino rosè Cote de Provence DOCG, procuratoci dai nostri gemelli francesi di Puget Ville, ma in gran parte coltivato da valligiani cuneesi, ed in particolare monregalesi là emigrati all’inizio del secolo scorso.

 

 

 

La tappa che ha forse riscosso maggior gradimento, e che ci viene spesso ricordata a distanza di anni, è stata quella con la sosta mangereccia alla formaggeria di Valcasotto – a pochi chilometri dal castello reale – dove, ospiti di Beppino Occelli vero guru dei formaggi locali, coadiuvati da allievi dell’Istituto alberghiero Giovanni Giolitti di Mondovì, abbiamo proposto alimenti quasi in purezza, proprio perchè ne fossero apprezzate le doti intrinseche che non necessitano di sofisticate o lunghe preparazioni, accompagnati da vini offerti, presentati e serviti da amici della bottega del vino di Dogliani.

 

Come dessert ci siamo limitati ad offrire le semplici ma gustose  paste d’ meria (biscotti di mais ottofile) della panetteria distante pochi metri, insegnando poi ai commensali a pucciarle tranquillamente nel bicchiere del dolcetto, come imposto dalla tradizione.

COMMENTO APPARSO SUL GIORNALE DELLA FICE

Sono stati tre giorni di emozionanti scoperte!”. Questo è stato il commento più bello e significativo espresso da uno degli oltre ottanta convenuti che hanno partecipato all’intero programma previsto pe r il XXVI° raduno nazionale della F.I.C.E..
Nessuno dei ventisei giunti da Torgiano (PG) e degli otto provenienti da Ascoli Piceno conosceva la nostra zona e così pure molti altri                                                             (veneti, lombardi, francesi, ecc…).

Ma tutti hanno gustato i paesaggi godibili dalla Pedaggera in alta Langa, il tour alpino e la visita a Piazza, come pure sono stati affascinati da San Fiorenzo di Bastia, dal castello reale di Valcasotto, dal Santuario, dalla Misericordia e dal museo della stampa.
Ed alla fine si son dichiarati “satolli ma non sazi” dei prodotti e della cucina monregalese. Il trinomio ambiente, cultura, gastronomia è stato alla base del successo fuori dal comune tributato alla manifestazione e non hanno soverchiamente pesato né il tempo uggioso della domenica né l’inconveniente finale occorso per un disguido con la funicolare.

 

    

 

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