statuto completo studium – Copia (2)
La nostra storia
Tra tanti prodotti e piatti – bale d’aso (sorta di cotechino), castagne, copete (dolce tipico), vino dolcetto, furmentin (grano saraceno), mais ottofile, merun (capra sotto sale), nocciole, trote dei nostri limpidi corsi d’acqua, , ecc.- si è infine deciso di scegliere per il nostro logo il prodotto forse più umile, la castagna secca, che aveva però permesso di sopravvivere a intere generazioni prima dell’arrivo dei prodotti americani ( mais, patate e fagioli innanzitutto), tanto che il castagno è stato chiamato “l’albero del pane” e che si parla anche di una vera e propria “civiltà del castagno”.
I nostri interessi non si limitano però alla castagna ma, come recita l’articolo 2 del nostro statuto, ci occupiamo di tutta la gastronomia, la cucina e la cultura in generale dell’intero Monregalese, una vasta area del Cuneese che, dopo antichi fasti, nel dopoguerra ha subito un notevole declino e calo demografico. Infatti abbiamo, ad esempio, dedicato un convegno, “Invito nella terra dei caci”, ai tanti formaggi nostrani, vera gloria locale uno alla itticoltura, un capitolo solenne al “rito del bollito” in quel di Carrù, un altro al “Trionfo del cappone” a Morozzo, nel 2011 siamo stati a Nucetto per conoscere e assaporare la zuppa di ceci e gli altri prodotti della val Tanaro e nel 2014 a Roccaforte Mondovì alla scoperta del “presciutto” locale.
Un’altro nostro carattere distintivo è di essere praticamente nati gemellati con due confraternite della Provenza la Confrerie des Chevaliers de Saint Antoine (Baillage de Provence) e la Confrerie de la Caboche di Puget-Ville, con le quali ci vediamo ogni anno, a suggello di un legame profondo, molto sentito dai francesi, dovuto alla forte emigrazione di tanti che dalle nostre valli andarono in quella regione a fare soprattutto i carbonai.
Siamo oltre una quarantina di soci retti da un consiglio formato da rettore, cancelliere, cerimoniere e cantiniere in carica per quattro anni; ogni anno celebriamo in autunno un capitolo solenne con una buona partecipazione di sodalizi italiani e qualche transalpino e ci ritroviamo ogni tanto tra di noi per conoscere e gustare piatti preparati da confratelli volenterosi. Anzi, essendo almeno in parte dei “bogia nen” abbiamo compiuto, e quasi ultimato, un giro d’Italia risalendo lo stivale senza mai muoverci, ma procurandoci di volta in volta vini tipici illustratici poi dal nostro valente cantiniere e – dopo esserci scrupolosamente documentati – ingegnandoci a cucinare noi tre piatti caratteristici di ogni regione.
Oltre a ciò ogni anno editiamo un libretto di ricette nostrane per formare una collana che abbiamo chiamato I QUADERNI DELLA NONNA e che vuole riecheggiare anche nella veste grafica (copertina nera e scrittura corsiva su righe) i quaderni di una volta in cui tante massaie annotavano i piatti di famiglia. Le ricette ci vengono fornite principalmente dagli scolari di alcune scuole elementari locali che ogni anno, dato loro un tema specifico ( le castagne, i funghi, i formaggi, il maiale, le uova, le erbe, ecc.), mandiamo a chiedere alle nonne di scavare nei loro ricordi e/o di svelarci piatti di famiglia finora magari gelosamente tenuti segreti. La tiratura ordinaria è ora di 4.000 copie per ogni uscita e dei primi numeri sono già state necessarie ristampe.
statuto completo studium – Copia (2)
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